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In molti si chiederanno il significato di queste pagine…:

a loro rispondo che sono nate in giorni di disperazione e di assoluto sgomento come unica possibile risposta a quanto stava accadendo di fronte ai miei occhi attoniti: l’improvvisa scomparsa di mia moglie e mio figlio di appena 21 mesi.

Mio figlio rapito da mia moglie… mia moglie rapita da qualcosa di più grande di lei.

Qualcosa che a distanza di mesi non riesco ancora ad individuare con precisione; sicuramente qualcosa o qualcuno di cui ella si è fidata ciecamente spinta, con tutta probabilità, da un disagio psichico a cui da sola non riusciva a dare risposta.

Rapita, questo in più certa ipotesi, da faccendieri e professionisti assetati di denaro, strappata via da ideologie aberranti delle quali storie come questa raccontano l’abominevole potere lacerante la vita di innocenti fanciulli.

Sono in tanti a guadagnare dalle tragedie che triturano il cuore dei bambini.

A seguito di quella scomparsa…. un numero di denunce destinato inevitabilmente a crescere.

La progressiva presa di coscienza che qualcosa di orribile aveva inghiottito e sta tuttora inghiottendo sentimenti, buon senso… ragionevolezza….

Ieri… 3/05/2007, chi scrive è stato rinviato a giudizio per maltrattamenti familiari e lesioni personali.

Inutile dire che lo scrivente si dichiara assolutamente innocente…

Non serve adesso….

In fondo non è nemmeno la cosa più importante di tutta questa vicenda.

TANTO E’ STATO IL CLAMORE PROVOCATO DALL’AVER RESO PUBBLICA SU INTERNET LA VICENDA, CHE FORSE MAI LA GIUSTIZIA ITALIANA E’ STATA TANTO CELERE E SPEDITA COME IN QUESTO CASO: BISOGNAVA FORSE IN QUALCHE MODO FERMARMI! NESSUNA PROVA… NESSUN TESTIMONE… SOLO INDIZI RAPPRESENTATI DALLE DICHIARAZIONI DI MIA MOGLIE. DICHIARAZIONI – PARREBBE – ABILMENTE “CONFEZIONATE”.

PERCHE’ L’INTERA VICENDA HA VISTO SUCCEDERSI NEL SOTTRARRE MIO FIGLIO A ME E ME A MIO FIGLIO SENZA ALCUN DISPOSITIVO GIUDIZIARIO A TAL FINE EFFICACE DUE DIVERSE ASSOCIAZIONI. L’ASSOCIAZIONE “ARTEMISIA” DI FIRENZE PRIMA E L’ASSOCIAZIONE “DIFFERENZA DONNA” DI ROMA POI. QUESTE “ASSOCIAZIONI” – NON MI STANCHERO’ MAI DI RIPETERLO – HANNO AGITO NON AVENDO IL POTERE DI FARLO. HANNO QUINDI AGITO CONTRO LA LEGGE, INFRANGENDO PRINCIPI FONDAMENTALI POSTI A TUTELA DELLA FAMIGLIA E DELLE PERSONE.

DI FRONTE A TUTTO CIO’ NON RESTA CHE DIRE A CHI HA IL DOVERE DI IMPEDIRE CHE CIO’ ACCADA CHE SI SVEGLI!

Arrabbiarsi… sdegnarsi… fare qualcosa perché ciò che è accaduto a me non abbia a ripetersi nei giorni a venire ad altri.

Non sono l’unico padre e nemmeno l’unico genitore a vivere situazioni come questa.

Ce ne sono tanti di uomini che a causa di una logica folle, che coinvolge un intero sistema che dovrebbe tutelare gli affetti e invece li distrugge, hanno perso ogni contatto con i propri figli.

Casi nei quali si mostra tutta la paradossalità della nostra cultura – una cultura che vive nella logica di identificare nelle separazioni e nel conflitto la soluzione ai conflitti e alle separazioni.

Qualcuno adesso farà il possibile per “utilizzare” quanto scritto qui al fine di ricavarne indizi utili per sostenere l’accusa di maltrattamenti familiari da me perpetrati ai danni di mia moglie.

Ripeto: c’ero ma non ho maltrattato nessuno.

Sono un non violento di natura…

Lo affermo con ogni mia forza anche se tutto questo poco importa a certi signori.

Adesso ci sarà chi si accanirà su queste pagine, sui loro contenuti inviati alle Autorità di ogni parte d’Italia.

Non dimentichino – questi signori – di rilevare che il contenuto di queste pagine non risulta in nessun modo persecutorio nei confronti di mia moglie.

La maggior parte di quanto sta scritto qui chiama le Autorità ad indagare sull’operato di associazioni – le più disparate – che rappresentano veri e propri centri di potere in cui la parola denaro sostituisce in modo totalizzante qualsiasi principio di etica condivisibile.

Ciò che mi fa insistere in questa battaglia è l’amore che nutro per mio figlio e che è grande in maniera inimmaginabile… così come grande è quello di tanti altri genitori costretti a vivere analoghe vicende.. E’ il ricordo delle parole di Kennedy: “prima di chiedere cosa può fare il Paese per te, chiediti cosa puoi fare tu per il tuo Paese”… E’ il senso che sta in poche parole: “chi ha vissuto solo per sé, ha sprecato una vita…”

Firenze, 04 maggio 2007 – Gianni Furlanetto

 

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6 commenti

  • Salve, vorrei intervistarla. Sono femminista ed ho subìto diverse clonazioni per il gruppo ” Donne & Femminismo”. Vorrei poter sentire la sua opinione riguardo alcune mie domande, se non teme le femministe e, anzi, avalla l’idea che la violenza sulle donne esiste ( noto che lei sponsorizza anche qui il gruppo contro la violenza sulle donne), accetti questa proposta e si faccia avanti per dire la sua anche a noi.
    W.

  • No, non ho paura delle femministe. Eventualmente è possibile il contrario, ossia che le femministe abbiano paura di me.
    Ma non ho tempo né voglia per espormi a possibili usi scorretti di un’intervista che quindi non intendo rilasciare.
    La scelta è del tutto personale e non parte da preclusioni ad un confronto con chicchessia.
    Resta il fatto che tutto mi fa propendere per un diniego ad un confronto verbale.
    Può pormi delle domande per iscritto, se lo desidera. A quelle potrò eventualmente rispondere.
    Mi spiace, non è mio solito negare tempo e disponibilità a nessuno ma vorrà dire che con Lei inizierò a dire uno dei miei primi NO (Irremovibile).
    E poi qui sian sommersi di lavoro con tutti sti gruppi da clonare, teorie strampalate da diffamare ecc. ecc. …. non pensera’ mica che sia un giochetto o che ci stiamo divertendo?!? No… ci date un sacco di grattacapi, invece.
    G.

  • Marco Cestelli

    Mio figlio Jacopo, 11 anni ad agosto, ha vinto oggi il primo premio di poesia “con gli occhi e con il cuore” con questa poesia

    “La separazione

    Da molto sento che il mio babbo è lontano
    non per lavoro, non per divertimento, ma …
    per la mia peggior nemica: la separazione.
    la cosa che odio di più è lei.
    Mi ha tolto il babbo: lui è parte di me
    come io di lui. E così la mamma.
    Ma di certo so che le cose si possono aggiustare.
    o sarà così per sempre fino alla fine?”

    Vorrei che fosse pubblicata non tanto per premiare me e mio figlio ma perché so che tanti padri hanno subito la separazione in modo ingiusto, con il terrore di perdere quella legittima paternità che è parte integrante di chi ha subito la violenza insita nella separazione stessa.
    Marco Cestelli

  • sono un padre separato ed oggi, con mia figlia che ha compiuto da poco 12 anni, posso ritenermi fortunato perchè nonostante la distanza di 150 km. che mi ha allontanato da mia figlia da quando lei aveva 2 anni e mezzo, sono riuscito nell’intento di essere per lei un punto di riferimento. non totale, non privo di contraddizioni, non con molta sofferenza. ma poteva andarmi peggio, ed in certi momenti ho temuto che potesse succedere quello che è successo a te.

  • Beh… poi si è risolto tutto o quasi… 😉

  • Sono quello sul crocifisso per mezza Italia.Il numero di procedimenti oramai non li conto più, così come le prepotenze come quella della chiusura del mio sito. Sono quello dell’ultima interpellanza parlamentare. Se ti può consolare (anche se magra)ti racconto questa esperienza. In una trasmissione televisiva alla quale sono stato invitato ho conosciuto una donna anch’esa ospite .Questa donna egoisticamente ha deciso di diventare madre ma non voleva un uomo vicino.Amò tantissimo suo figlio.Questo ragazzo si ammalò dei mali dei giovani imprudenti . Sul letto di morte fece una confidenza alla madre: “mi hai dato tanto come madre ma mi hai tolto una cosa che ho desiderato tantissimo -UN PADRE- Quella donna dopo anni dalla morte del figlio ancora viveva del tormento di quella terribile colpa.
    Il mio primo figlio di 28 anni che ha imparato ad odiarmi grazie alla madre e che ha rifiutato di vedermi da sempre e goduto di ciò ,oggi è padre di 3 bambini che gli porteranno via per le cazzate fatte ultimamente .Come diceva mio nonno e ripetuto all’infinito da mio padre: la vita è una ruota, gira, gira, oggi tocca a me domani a te. Quel giorno chi leggerà le mie, tue, le nostre pagine, potrà capire di cosa parliamo. Sino a quel giorno saranno cose che capitano solo agli altri.
    Aldo forte

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