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Cara Rita, saranno proprio i sogni ad aiutarci man mano che gli anni passeranno
A me piace scrivere, è vero, anche se non credo di avere particolare talento.E’ che riesco a pensare di più a quello che vorrei dire e a come dirlo. Di conseguenza comunico con maggior sicurezza. Soprattutto cerco di mettere in quel che scrivo anche un po’ della mio modo di sentire le cose.
La vita, poi, è più difficile. Anche se si è giovani e frizzanti come sei tu. Ed è più difficile proprio perché con i suoi eventi sembra spesso volerci dire che i sogni non devono esistere. Mentre mi dicevi di te… di cosa avresti voluto ecc. ecc. penso di essere stato molto vicino ai tuoi pensieri.
Ti auguro allora pian piano di lasciar scorrere via il passato e di poter tornare a vivere il presente. Hai davvero tante possibilità per come sei ma anche per la dolcezza con cui sai dire le cose. Ti auguro poi di sognare spesso cose belle… mi hai detto che sogni spesso…. Anche perché saranno proprio i sogni, la capacità di immaginare, che potrà maggiormente aiutarci man mano che gli anni passeranno. Ne sono convinto.
La vita a volte è strana… ci capitano situazioni strane che a volte fan pensare… Pensare o sognare. E’ un gioco di parole ma anche una scelta di come vivere il tempo. Il tempo che è fatto di tanti istanti, così come la vita che è una infinità di respiri.
Un amico con un po’ più anni di me diceva che la felicità è un fondo anche un fatto di respiro… Penso che in parte avesse ragione: se stai male il respiro rallenta, se corri diventa profondo e frequente mentre se “attendi” il respiro si fa debole ma più veloce….
Sarebbe bello riuscire ad ascoltare i nostri respiri…
Auguro a te di riuscire a sognare sempre ciò che potrà darti serenità, nuove emozioni… Se lo farai, vedrai che pian piano le delusioni saranno sempre meno e, soprattutto, più facili da sopportare. Ormai ho sonno… troppo… anche perché le cose in questo periodo si sommano in modo micidiale.
Un abbraccio G.
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La storia su RAI 3 – Cominciamo Bene Estate – Rai 3 – 09 luglio 2007
Il video con parte della puntata di Cominciamo Bene Estate del 9 luglio 2007 con ospiti la dott.ssa Cavallo, Petrolati, Gianni Furlanetto, Vincenzo Spavone. Con la dichiarazione della dott.ssa Melita Cavallo (Ministero della Giustizia già T.d.M. di Napoli): “E’ un problema culturale, noi Tribunale dei Minorenni abbiamo la cultura del pregiudizio ” genitore colpevole niente bambino” – La Onlus di cui si parla è l’associazione Artemisia di Firenze – Da non perdere…
http://www.giannifurlanetto.it/index.asp
A TUTTI I PAPA’ CHE VIVONO LONTANI DAI PROPRI FIGLI
Questo insieme di pensieri che alcuni amici chiamano sito, altri blog, nacque in un momento particolarmente doloroso e difficile della mia vita.
La mattina del 4 settembre 2006, infatti, mio figlio e mia moglie si volatilizzarono nel nulla. Improvvisamente, inspiegabilmente, lasciando aperte mille ipotesi: le più tragiche, come quelle di un incidente, qualcosa di terribile insomma. Fortunatamente la ricerca negli ospedali di Firenze non ebbe alcun riscontro ma col giungere della notte ormai si parlava di persone scomparsa e la vicenda si faceva sempre più carica di mistero e sgomento.
Servirono ben 8 giorni perché il “caso” volesse che ritrovassi nel centro di Firenze, davanti l’ingresso della Questura fiorentina, mio figlio e mia moglie. Da lì, ebbe poi inizio l’assurda, incredibile vicenda narrata e “gridata” all’interno delle pagine di questo spazio web connotato dal nome e cognome di chi scrive…. (ehmmm…. mi chiamo gianni furlanetto)
Poi, pian piano, il passare dei giorni, dei mesi, degli anni, mutò l’iniziale disperazione in rabbia e tenacia profonde, le stesse che sempre ritengo importante poter provare di fronte ad una vera ingiustizia. Infatti….
Mio figlio rapito da mia moglie… mia moglie rapita da qualcosa di più grande di lei.
Qualcosa che a distanza di mesi e anni non riesco ancora ad individuare con precisione; sicuramente qualcosa o qualcuno di cui ella si è fidata ciecamente, spinta, con tutta probabilità, da un disagio psichico a cui da sola non riusciva a dare risposta. Rapita, questo in più certa ipotesi, da faccendieri e professionisti assetati di denaro, strappata via da ideologie aberranti delle quali storie come questa raccontano l’abominevole potere lacerante la vita di innocenti fanciulli.
Sono in tanti a guadagnare dalle tragedie che triturano il cuore dei bambini. A seguito di quella scomparsa…. un numero di denunce destinato inevitabilmente a crescere.
La progressiva presa di coscienza che qualcosa di orribile aveva inghiottito e sta tuttora inghiottendo sentimenti, buon senso… ragionevolezza….
Non sono l’unico padre e nemmeno l’unico genitore a vivere situazioni come questa. Ci sono tanti uomini che, a causa di una logica folle, che coinvolge un intero sistema che dovrebbe tutelare gli affetti e invece li distrugge, hanno perso ogni contatto con i propri figli. Casi nei quali si mostra tutta la paradossalità della nostra cultura, una cultura che vive nella logica di identificare nelle separazioni e nel conflitto la soluzione ai conflitti e alle separazioni.
La maggior parte di quanto sta scritto in queste pagine chiama le Autorità, l’Autorità Giudiziaria in particolare, ma anche e soprattutto la coscienza popolare ad indignarsi e ad indagare sull’operato di associazioni – le più disparate – che sono veri e propri centri di potere in cui la parola denaro sostituisce in modo totalizzante qualsiasi principio di etica condivisibile.
Ciò che, nonostante la stanchezza, mi convince ad insistere in questa battaglia contro “il drago del male” è l’amore che nutro per mio figlio e che è grande in maniera inimmaginabile… così come grande è quello di tanti altri genitori costretti a vivere analoghe vicende.. E’ il ricordo delle parole di Kennedy: “prima di chiedere cosa può fare il Paese per te, chiediti cosa puoi fare tu per il tuo Paese”… E’ il senso che sta in poche parole: “chi ha vissuto solo per sé, ha sprecato una vita…”
A tutti i papà che dovessero trovarsi a vivere vicende analoghe alla mia, un solo accorato appello: non arrendetevi, non lasciate che qualcuno impedisca a voi di compiere il vostro diritto-dovere di essere padre. Non fatelo per nessuna ragione!
In Italia ci sono importanti associazioni nate proprio per dare aiuto e supporto a casi come questi, come il mio, come il vostro. Ci sono insomma persone preparate e pronte ad ascoltarvi e a dare una mano, ad indicare concretamente una strada perché la bieca cultura di morte da cui nascono certe ideologie e le loro drammatiche manifestazioni sociali non abbiano a prevalere su quell’archetipo “principio” che vuole un figlio poter crescere insieme ai genitori dai quali ha tratto la propria esistenza. (Elenco Associazioni)
Firenze, 04 maggio 2007 – Gianni Furlanetto