I paladini dell’infanzia contro la pas. Che lede i diritti di donne e bambini. E che – udite, udite! – apparterrebbe all’ideologia “pedofila”.

I nomi son sempre i soliti. Inutile farli anche perché chi è stato toccato dal problema di relazioni genitoriali ingiustamente spezzate li conosce bene.

Un gruppo sparuto ma assai organizzato composto da un paio di avvocati, un paio di politici compiacenti, e le solite mamme impavide, quelle che se vogliono i figli tutti per sé devono – a loro dire – avere il diritto di poterseli prendere. Con le buone o con le cattive che importa? I figli sono di mamma, ce lo hanno sempre detto, perché meravigliarsi dunque? La parola d’ordine del “drappello” è dunque “NO PAS”, “NO AFFIDAMENTO CONDIVISO” se mamma non vuole.

Si parla di interesse del minore ma anche questa volta l’impressione è che dietro l’usurato slogan di facciata, si cerchi di tutelare tutto meno che i minori. Fatto è che l’impresa dei nostri negazionisti della PAS questa volta non si presenta per niente facile: questa volta, infatti, il confronto è addirittura con la cultura Americana dove il dramma dei cosiddetti fatherless (figli senza padre) ha portato ad una revisione profonda delle prassi usate nell’affidamento dei figli in caso di separazione e all’adozione di strumenti atti a limitare i danni ai minori.

Le statistiche dei figli cresciuti a partire dagli anni 60 senza padre in america sono ben note.

Per la diffusione e la gravità del fenomeno, ed anche grazie allo stimolo ricevuto ad opera del Presidente Bush, negli Usa si stanno conducendo studi importanti studi sui bambini fatherless.

Le cifre del “fatherless” sono quanto mai indicative. Infatti da questi studi risulta che non hanno avuto contatti significativi col padre:

Il 63% dei giovani suicidi

L’85% dei detenuti

Il 72% dei giovani omicidi

Il 60% degli stupratori

Il 70% dei detenuti per lunghe condanne

Il 90% dei “senza fissa dimora”

Il 70% dei giovani avviati ai riformatori

L’attuale gestione giudiziaria del conflitto separativo impone agli ex-coniugi un modello conflittivo che agisce rendendo irrisolvibile, perché ricorsivo e autoreferenziale, il conflitto fra la coppia in separazione.

Il risultato del percorso giudiziario attuale – laddove non si applichi e/o non si riesca a imporre una vera gestione bigenitoriale dello sviluppo dei minori – determina la perdita dei contatti tra i figli ed un genitore, di solito il padre.

La situazione di “fatherless” individuale e sociale che così si determina è – secondo letteratura scientifica autorevole e costante – un potente fattore di disagio psichiatrico, psicologico, criminale. Le statistiche disponibili (soprattutto USA) dimostrano quanto siano gravi e diffusi i danni determinati da tale gestione conflittuale della separazione

ABSTRACT:

The current judicial management of the divorce conflict imposes a hostile model which, being recursive and self-referential, makes the conflict between the spouses in separation unsolvable. The result of the judicial path is that – where not applied and/or not imposed true bi-parental management of the bringing up of the children – determines the loss of contact with a parent, usually the father. The following situation of individual and social “fatherlessness” is – according to pre-eminent and constant scientific literature – a powerful factor of psychiatric, psychological and criminal malaise.

Statistics available (above all in USA) demonstrate how serious and diffuse the damages determined by such hostile management of the separation are.

 

Di fronte ai tragici risultati della disfatta della famiglia americana,  numerosi ricercatori hanno cercato soluzioni capaci di recuperare il tessuto sociale ormai alla deriva e, insieme, hanno trovato nella teoria della Sindrome Alienazione Genitoriale descritta dallo psichiatra Richard Gardner, una valida soluzione di contrasto al fenomeno.

Poiché in America, a parte singoli e particolari casi, il nuovo approccio al tema delle separazioni anche grazie all’introduzione in ambito giudiziario della PAS)  sta dando ottimi risultati, era ed è fin troppo scontato che anche altre realta’ nazionali passate attraverso il dramma dell’affido monogenitoriale anni 70, si stiano interessando alle soluzioni adottate.

Ma ai nostri paladini la cosa non piace. Proprio non va giù. I nostri “eroi” fanno un sacco di confusione però ed è fin troppo evidente che le idee chiare sull’argomento proprio non le hanno. Ce ne accorgiamo quando parlano, ad esempio, di difendere i diritti dei bambini per poi associare quest’ultimi – secondo i dettami di una impescrutabile alchimia – a quelli, non meglio specificati, delle mamme “protettive” (iperprotettive).

Ma forse dovrebbero dirci – questi nostri esperti di negazione dell’alienazione genitoriale (che però è un dato di fatto rilevato ovunque e da chiunque)  – se intendono occuparsi dei bambini o di donne. Se intendono far prevalere i diritti dei primi, ovvero subordinare quelli agli interessi di persone spesso dalla personalita’ disturbata le quali, nel loro delirio, non intendono rinunciare ad essere il SOLO genitore. Quello buono, si intende.

In questo contesto di intenti, desta ancora piu’ stupore il modo che gli eroi dell'”anti-pas” hanno individuato per tentare di screditare (in effetti non è che di strade ce ne fossero poi molte e balza evidente agli occhi di tutti che l’unica cosa intelligiente da fare fosse tentare di imparare dall’America) la Sindrome di Alienazione Genitoriale. Ebbene… oggi lo sanno tutti… il sesso è potente e se accusi qualcuno di pedofilia lo metti all’angolo. La giustizia si occuperà di lui ma serviranno anni e anni prima che possa uscirne scadionato. Ed ecco allora che  MISTIFICANDO alcune affermazioni di chi per primo descrisse la sintomatologia di interesse psichiatrico chiamata Sindrome di Alienazione Genitoriale (affermazioni tra l’altro successivamente precisate prima della morte dallo stesso Gardner) indicare il prof. Richard Gardner stesso come un “ideologo della pedofilia”.

Tanto basterebbe, ad avviso dei nostri paladini asseritamente esperti di abusi sull’infanzia, a mettere fuori discussione PAS, Gardner e tutti gli altri psicologi e psichiatri che a quella descrizione del disagio vissuto dai figli allontanati da uno dei loro genitori, fanno riferimento.

Una operazione degna della più squallida cialtroneria in cui tutti si occupano di tutto e dove tutto è possibile essere trattato sempre allo stesso modo… “sembri un pedofio…” TACI!

Che pena. E che dio abbia pietà di loro.

Scritto in Roma il 6 maggio 2011 pensando a uomini, donne e bambini. E alle loro tragedie familiari.

Take care… to be continued.
Bibliografia:

1.President G.W. Bush “A Blueprint For New Beginnings” – http://www.whitehouse.gov/news/usbudget/blueprint/blueprint.pdf
2.Blankenhorn, D. (1995). Fatherless America: Confronting our most urgent social problem. New York: Basic
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4.Halle, T., Moore, K., Greene, A., and S. LeMenestrel. 1998. “What Policymakers Need to Know About Fathers.” Policy and Practice 56(3): 21-35.
5.Johnson, D.J. 1996. “Father Presence Matters: A Review of the Literature”. National Center on Fathers and Families.
6.Amato, P.R., and J.G. Gilbreth. 1999. “Nonresident Fathers and Children’s Well-Being: A Meta-Analysis.” Journal of Marriage and the Family 61(3): 557-573.
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8.Gadsen, V. L. 1995. “The Absence of Father: Effects on Children’s Development and Family Functioning”. University of Pennsylvania, National Center on Fathers and Families.
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11.Gaetano Giordano “Verso uno studio delle “transazioni mobbizanti”: il mobbing genitoriale e la sua classificazione” http://www.psychomedia.it/pm/grpind/separ/giordano1.htm
12.Gaetano Giordano “Il mobbing genitoriale dall’etologia all’etica” http://www.psychomedia.it/pm/grpind/separ/giordano3.htm
13.
14.Claudio Risè “Il padre: l’assente inaccettabile” San Paolo Ed. 2003
15.3° Rapporto Nazionale Eurispes-Telefono Azzurro sulla Condizione dell’Infanzia e dell’Adolescenza “Il disagio da separazione – Separazione e divorzio in Italia: un conflitto infinito” http://www.psychomedia.it/pm/grpind/separ/scheda36.htm

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