L’ultimo passo verso la povertà
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In Italia, dice la Caritas, il 25 per cento degli ospiti delle mense dei poveri sono persone separate o divorziate: molti dormono in auto, alcuni nei dormitori pubblici; altri, certamente più fortunati, tornano a vivere con i genitori. Sono operai, ma anche impiegati e insegnanti.
La ragione di questo fenomeno è facilmente comprensibile: mantenere due abitazioni è spesso impossibile quando i denari non bastano neppure per pagare le rate del mutuo o il canone di locazione della casa coniugale. Non succede solo da noi: Daniel Clement, un avvocato divorzista di New York che cura un frequentatissimo blog dedicato al diritto di famiglia, ha scritto: «Fino a qualche anno fa ci occupavamo di dividere patrimoni e guadagni. Oggi ci occupiamo di ripartire i debiti».
E’ dura sopratutto per i padri. la legge giustamente si propone di salvaguardare in primo luogo l’interesse dei figli e quindi prevede che la casa coniugale sia assegnata al genitore con cui questi vivono; poiché, com’è noto, generalmente i bambini dopo la separazione continuano a vivere con la madre, al padre non resta che raccogliere le proprie cose e andarsene.
CARLO RIMINI – TORINO – 07/05/2010
[Fonte: http://www3.lastampa.it/torino/sezioni/cronaca/articolo/lstp/209952/]
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