Liberazione Sessuale e Fobia del Sesso: due elementi paradossalmente concomitanti e micidiali per devastare il clima familiare

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Nel mondo globale, dove un fatto avvevunto in Australia o in Somalia viene spesso percepito come accaduto nella casa del vicino, nel corso degli ultimi decenni ha avuto la meglio la cultura del sospetto. Complici tv e, più in generale, i media audiovisivi capaci di trasmettere in tempo reale testi, immagini e suoni, viviamo ciascuno chiuso in una sorta di guscio al di fuori del quale la realta’ appare come qualcosa di estremamente aggressivo e da evitare.

Si è iniziato con la violenza per poi passare, più o meno contemporaneamente, attraverso la pedofilia e giungere a sospettare di chiunque. Per rafforzare questo clima infausto in cui si è costretti comunque a vivere, sono poi arrivati gli slogan di chi, piu’ o meno volontariamente (e spesso con molto dubbie competenze, aggioungerei) ha deciso di buttarsi nel business dell’antiviolenza e dell’antipedofilia. Seminando il panico ma anche creando l’humus per un ottimo mercato. Perché, che lo si creda o meno, le due attivita’ pagano. Antiviolenza e antipedofilia pagano pure bene dando tra l’altro la sensazione a chi le svolge di potersi ergere a paladino dell’umanita’ ormai costretta a combattere contro orchi di ogni tipo.

Lascindo ad altri o ad altro tempo le riflessioni sulla bonta’ di questo allarme sociale creatosi, non possiamo non constatare come questo nuovo clima culturale abbia segnato la fine del caldo ambiente familiare dove la maggior parte di noi è cresciuta.

Oggi che i nonni sono considerati una appendice inutile se non dannosa, oggi che i papa’ vengono volentieri messi sotto processo sulla base di semplici accuse della ex e allontanati così dai figli, oggi che qualsiasi persona che si avvicini ad un bambino è guardata con sospetto, allontanata e talvolta indagata, oggi che le cose stanno così, il risultato è che i bambini crescono e vivono nel vuoto delle relazioni familiari un tempo dense di personaggi ormai passati in una sorta di aparheid post-moderno.

 

Ci illudiamo così di essere sulla strada di mettere fine agli abusi senza renderci conto che tutto quello che stiamo facendo è un abuso esso stesso. Uno dei peggiori perché capace di annichilire, svuotare e rendere insopportabile l’esistenza di chiunque.

La fobia del sesso, insieme alla volonta’ di etichettare come violenza qualsiasi comportamento diverso da quello ideologicamente idoneo, sono la violenza piu’ grande che una societa’ potesse fare a se stessa.

Una societa’ vittima delle proprie paure che non combatte l’abuso o la violenza ma che semplicemente combatte sé stessa e i fantasmi che essa stessa crea.

A me dispiace. Dicano quel che vogliono lor signori, ma la realta’ e’ che stiamo perdendo un mondo intero pieno di ricchezze per camminare verso un futuro fatto di niente.

g.f.

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