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“La disperazione più grande che possa impadronirsi di una società è il dubbio che vivere rettamente sia inutile”
GIANNI FURLANETTO - WEB SITE
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ANGELO OGLIARI: MORTE DI UN PADRE IN LOTTA
"Quando la vittima è lui"
Roma, Maggio 2007
LA VIOLENZA FAMILIARE VERSO L'UOMO
Aspetti psicologici, legali e criminologici
intervento di CHIARA CAMERANI (psicologa, criminologa)
Direttrice CEPIC Centro Europeo di psicologia investigazione e criminologia
Violenza domestica: quando la vittima è lui...
Intervista a Sarah Viola, consulente del Tribunale - Mediaset Rete 4
A TUTTI I PAPA' CHE VIVONO
LONTANI DAI PROPRI FIGLI
Questo insieme di pensieri che alcuni amici chiamano sito, altri blog,
nacque in un momento particolarmente doloroso e difficile della mia
vita. Mio figlio rapito da mia moglie... mia moglie
rapita da qualcosa di più grande di lei. A tutti i papà che dovessero trovarsi a vivere vicende analoghe alla mia, un solo accorato appello: non arrendetevi, non lasciate che qualcuno impedisca a voi di compiere il vostro diritto-dovere di essere padre. Non fatelo per nessuna ragione! In Italia ci sono importanti associazioni
nate proprio per dare aiuto e supporto a casi come questi, come il mio,
come il vostro.
Ci sono insomma persone preparate e pronte ad ascoltarvi e a dare una mano, ad indicare
concretamente una strada
perché la bieca cultura di morte da cui nascono certe ideologie e le
loro drammatiche manifestazioni sociali non abbiano a prevalere su
quell'archetipo "principio" che
vuole un figlio poter crescere insieme ai genitori dai quali ha tratto la
propria esistenza. (Elenco
Associazioni) |
POTERI OCCULTI - «Senza una parte della magistratura collusa la criminalità organizzata sarebbe stata sconfitta - ha detto ancora l'ex pm Luigi De Magistris il 18 ottobre 2008 in un'intervista a Sky -. E il collante in questo sistema sono i poteri occulti che gestiscono le istituzioni. Io stavo indagando su questo fronte e ritengo che uno dei motivi principali del fatto che io sia stato allontanato dalla Calabria risiede proprio in questi fatti».
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A BRESCIA ASSOCIAZIONE PROMETEO DISFATTA SU TUTTI I FRONTI (da www.falsiabusi.it)
E i figli sono le risposte che la vita dona a ognuno di noi.
Sono loro l’essenza del vostro sorriso.
Sono sangue e carne della vostra carne
ma non il vostro sangue e la vostra carne.
Loro sono i figli e le figlie della fame che la vita ha di se stessa.
Attraverso di voi giungono, ma non da voi.
E benché vivano con voi, non vi appartengono.
Affidategli tutto il vostro amore ma non i vostri pensieri:
Essi hanno i loro pensieri.
Potete offrire rifugio ai loro corpi ma non alle loro anime:
Esse abitano la casa del domani, che non vi sarà concesso visitare neppure in sogno.
Potete tentare di essere simili a loro, ma non farli simili a voi:
La vita è una strada che sempre procede in avanti e mai si ferma sul passato.
Voi siete gli archi da cui i figli, come frecce vive, sono stati scoccati in avanti.
Kahlil Gibran
“Se quello che i mortali desiderano, potesse avverarsi, per prima cosa vorrei il ritorno del padre”: è Telemaco, il figlio di Ulisse a parlare così, nell’Odissea. Egli è una delle prime figure che nelle grandi narrazioni dell’umanità testimonia dell’angoscia del figlio senza padre.
Dopo di lui, ne vennero molti altri. Ed oggi sono legioni.
In una mailing list di uomini, cui partecipo, é arrivato questo messaggio: “Non so cosa abbiate voi sul comodino da notte (a parte la radiosveglia e la lampada alogena a bassa tensione). Io ho delle foto incorniciate: una di mio figlio a 2 anni sul tappeto elastico al mare, una, piccola piccola, di me e mia moglie nell'87, felici. L'ultima cosa che ho sul comodino è la foto di mio padre a 23 anni, in piedi, giovane e bello, che suona la fisarmonica in Belgio, nel 52, in un bianco e nero splendido, anni 50, sembra quasi Camus (capelli imbrillantinati pettinati all'indietro), immagine dell'uomo che io non sarò mai. Ogni sera, allungando il braccio per spegnere la luce, incontro il suo sguardo sorridente, e ogni sera lo capisco un po' di più. Perciò, se anche vostro padre non c'è più tenete la sua foto sul comodino, (è bello pensare che vostro figlio farà lo stesso)".
Questo messaggio parla di un sentimento diffuso: la nostalgia dello sguardo paterno. Di un padre che ti guardi, magari anche da lontano, ma che ti veda, ti sorrida, ogni tanto ti sgridi. Di un padre, anche, mitizzabile, come l’emigrato che suona la fisarmonica in Belgio, di un padre di cui si possa cogliere il gusto per la vita e la fatica, la gioia e il dolore. Di un padre più espressivo dell’impeccabile, politicamente corretto, ma anche rigido, poco emozionato e emozionante: “uomo dell’organizzazione", col quale si identifica l’uomo adulto occidentale dei nostri giorni. Ma soprattutto, c'è nostalgia di un padre più coraggioso di lui, del corporate man, dell'uomo di azienda. Più coraggioso negli affetti, ed in particolare, in quello verso i figli.
Un padre, insomma che non abbia paura di fare il suo mestiere.
Questo padre però, come vedremo nel corso di queste pagine, oggi è assente. Innanzitutto perché di solito non ha avuto, a sua volta, un padre che gli insegnasse ad essere tale. Inoltre perché, comunque, la società secolarizzata [1] del divorzio facile, e dell'aborto praticabile senza neppure interpellarlo, non gli lascia grandi spazi per esprimersi. Anzi, in genere, questo padre, già insicuro perché nessuno gli ha insegnato come si fa ad esserlo, viene caldamente pregato, dalla cultura sociale dominante, di tacere sui sentimenti, e sulle decisioni che contano per i figli. Parli pure di soldi, organizzi senz'altro un buon livello di vita per la famiglia, ma per il resto, per cortesia, taccia.
Per tutte queste ragioni, ed altre che cercheremo di spiegare nel corso di questo libro, il padre è oggi emotivamente assente, spesso addirittura respinto in una grigia terra di nessuno, da cui non può più guardare, comunicare coi figli, né loro con lui .
Quest’assenza, tuttavia, è inaccettabile.
La figura del padre è, infatti, costitutiva della creazione, della vita, e del suo sviluppo. Senza una significativa presenza paterna l’organismo vitale tende ad indebolirsi, ed a perdere interesse alla stessa esistenza. Tutto l'umano assume una forma definita, ed acquista il suo dinamismo, nel segno del padre, che lo genera, così come acquista tranquillità e sicurezza affettiva nell’esperienza della madre positiva, che lo accoglie. Ecco perché oggi proviamo, tutti, più o meno consciamente, nostalgia di questa presenza.
Queste pagine vogliono accompagnarla, questa nostalgia, fornendo nel corso del testo informazioni e ragioni sul suo perché.
L'intenzione è di contribuire ad una speranza: che il padre ritorni.
Qui ventum seminabunt et turbinem metent |
Citiamo l'agghiacciante vicenda del signor Gianni Furlanetto di Firenze, il cui figlio è stato sottratto e addirittura tenuto nascosto per settimane proprio con la collaborazione degli operatori del centro Artemisia, sulla base di presunte violenze subite dalla moglie (indimostrate) e delle relative presunte esigenze di protezione, senza però alcuna ordinanza in tal senso da parte delle autorità giudiziarie. L'ideologia femminista dunque come una delle radici alla base di tanti provvedimenti assurdi e antidemocratici, che ci portano alla questione dei falsi abusi e della falsa violenza.[....] Da http://giustiziaintelligente.blogspot.com/2008/03/femminismo-e-lotta-allabuso.html |
Madre condannata per "Omicidio Psicologico" ex compagno - Belgio 28/07/2008
http://www.antoniodipietro.com/2008/09/ Diciamo NO all’introduzione della discrezionalità dell’azione penale, perché la riteniamo un canale che apre pericolosamente la via ad arbìtri e favoritismi inaccettabili in uno Stato di diritto. Conosciamo la facile giustificazione in cui si rifugiano coloro che propugnano una tale soluzione: l’azione penale già oggi sarebbe rimessa sostanzialmente alla discrezionalità dei vari magistrati per via dei troppi processi che hanno in carico. A costoro rispondiamo: se il problema è l’insufficienza delle strutture giudiziarie e l’esiguità del personale giudiziario e paragiudiziario, allora le si aumentino ma non si rinunci a perseguire i criminali. Per intenderci, se le sale operatorie sono insufficienti non può né si deve dire: Lasciamo morire alcuni ammalati. Bisogna aumentare le sale operatorie ed i medici chirurghi. Così è e deve essere per la giustizia se vogliamo che ad essa facciano affidamento i cittadini. Altrimenti finiranno per farsi giustizia da sé.
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CODICE DI PROCEDURA PENALE
LIBRO I - LIBRO II - LIBRO III
E' normale che esista la paura, in ogni uomo, l'importante è che sia accompagnata dal coraggio.
Non bisogna lasciarsi sopraffare dalla paura, altrimenti diventa un ostacolo che impedisce di andare avanti.
...Sei un papà come me,
quindi ti comprendo. Dicono che le stelle ci guardano, io so che sono gli occhi
di bambini allontanati dai papà ingiustamente e sono lassù per guardarci
quanto vogliono. Anche tuo figlio fa così. Ciao, a presto. Web/Ste