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La disperazione più grande che possa impadronirsi di una società è il dubbio che vivere rettamente sia inutile

 

GIANNI FURLANETTO - WEB SITE

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ANGELO OGLIARI: MORTE DI UN PADRE IN LOTTA

 


"Quando la vittima è lui"

Roma, Maggio 2007

LA VIOLENZA FAMILIARE VERSO L'UOMO

Aspetti psicologici, legali e criminologici

intervento di CHIARA CAMERANI (psicologa, criminologa)

Direttrice CEPIC Centro Europeo di psicologia investigazione e criminologia

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Violenza domestica: quando la vittima è lui...

Intervista a Sarah Viola, consulente del Tribunale - Mediaset Rete 4

 

 

A TUTTI I PAPA' CHE VIVONO LONTANI DAI PROPRI FIGLI

Questo insieme di pensieri che alcuni amici chiamano sito, altri blog, nacque in un momento particolarmente doloroso e difficile della mia vita. 
La mattina del 4 settembre 2006, infatti, mio figlio e mia moglie si volatilizzarono nel nulla. Improvvisamente, inspiegabilmente, lasciando aperte mille ipotesi: le più tragiche, come quelle di un incidente, qualcosa di terribile insomma. Fortunatamente la ricerca negli ospedali di Firenze non ebbe alcun riscontro ma col giungere della notte ormai si parlava di persone scomparsa e la vicenda si faceva sempre più carica di mistero e sgomento.
Servirono ben 8 giorni perché il "caso" volesse che ritrovassi nel centro di Firenze, davanti l'ingresso della Questura fiorentina, mio figlio e mia moglie.
Da lì, ebbe poi inizio l'assurda, incredibile vicenda narrata e "gridata" all'interno delle pagine di questo spazio web connotato  dal  nome e cognome di chi scrive.... (ehmmm.... mi chiamo gianni furlanetto)
Poi, pian piano, il passare dei giorni, dei mesi, degli anni, mutò l'iniziale disperazione in rabbia e tenacia profonde, le stesse che sempre ritengo importante poter provare di fronte ad una vera ingiustizia. Infatti....

Mio figlio rapito da mia moglie... mia moglie rapita da qualcosa di più grande di lei.
Qualcosa che a distanza di mesi e anni non riesco ancora ad individuare con precisione; sicuramente qualcosa o qualcuno di cui ella si è fidata ciecamente, spinta, con tutta probabilità, da un disagio psichico a cui da sola non riusciva a dare risposta.
Rapita, questo in più certa ipotesi, da faccendieri e professionisti assetati di denaro, strappata via da ideologie aberranti delle quali storie come questa raccontano l'abominevole potere lacerante la vita di innocenti fanciulli.
Sono in tanti a guadagnare dalle tragedie che triturano il cuore dei bambini.
A seguito di quella scomparsa…. un numero di denunce destinato inevitabilmente a crescere. La progressiva presa di coscienza che qualcosa di orribile aveva inghiottito e sta tuttora inghiottendo sentimenti, buon senso… ragionevolezza….
Non sono l’unico padre e nemmeno l’unico genitore a vivere situazioni come questa.
Ci sono tanti uomini che, a causa di una logica folle, che coinvolge un intero sistema che dovrebbe tutelare gli affetti e invece li distrugge, hanno perso ogni contatto con i propri figli.
Casi nei quali si mostra tutta la paradossalità della nostra cultura, una cultura che vive nella logica di identificare nelle separazioni e nel conflitto la soluzione ai conflitti e alle separazioni.

La maggior parte di quanto sta scritto in queste pagine chiama le Autorità, l'Autorità Giudiziaria in particolare, ma anche e soprattutto la coscienza popolare ad indignarsi e ad indagare sull’operato di associazioni – le più disparate – che sono veri e propri centri di potere in cui la parola denaro sostituisce in modo totalizzante qualsiasi principio di etica condivisibile.

Ciò che, nonostante la stanchezza, mi convince ad insistere in questa battaglia contro "il drago del male" è l’amore che nutro per mio figlio e che è grande in maniera inimmaginabile… così come grande è quello  di tanti altri genitori costretti a vivere analoghe vicende..   E' il ricordo delle parole di Kennedy: "prima di chiedere cosa può fare il Paese per te, chiediti cosa puoi fare tu per il tuo Paese"… E' il senso che sta in poche parole: "chi ha vissuto solo per sé, ha sprecato una vita…"

A tutti i papà che dovessero trovarsi a vivere vicende analoghe alla mia, un solo accorato appello: non arrendetevi, non lasciate che qualcuno impedisca a voi di compiere il vostro diritto-dovere di essere padre. Non fatelo per nessuna ragione! 

In Italia ci sono importanti associazioni nate proprio per dare aiuto e supporto a casi come questi, come il mio, come il vostro. Ci sono insomma persone preparate e pronte ad ascoltarvi e a dare una mano, ad indicare concretamente una strada perché la bieca cultura di morte da cui nascono certe ideologie e le loro drammatiche manifestazioni sociali non abbiano a prevalere su quell'archetipo "principio" che vuole un figlio poter crescere insieme ai genitori dai quali ha tratto la propria esistenza. (Elenco Associazioni)
Firenze, 04 maggio 2007 - Gianni Furlanetto

 

 

POTERI OCCULTI - «Senza una parte della magistratura collusa la criminalità organizzata sarebbe stata sconfitta - ha detto ancora l'ex pm Luigi De Magistris il 18 ottobre 2008 in un'intervista a Sky -. E il collante in questo sistema sono i poteri occulti che gestiscono le istituzioni. Io stavo indagando su questo fronte e ritengo che uno dei motivi principali del fatto che io sia stato allontanato dalla Calabria risiede proprio in questi fatti».

 


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A BRESCIA ASSOCIAZIONE PROMETEO  DISFATTA SU TUTTI I FRONTI (da www.falsiabusi.it)

 

...Sei un papà come me, quindi ti comprendo. Dicono che le stelle ci guardano... Io so che sono gli occhi di bambini allontanati dai papà ingiustamente e sono lassù per guardarci quanto vogliono. Anche tuo figlio fa così...

 

E i figli sono le risposte che la vita dona a ognuno di noi.

Sono loro l’essenza del vostro sorriso.

Sono sangue e carne della vostra carne 

ma non il vostro sangue e la vostra carne.

Loro sono i figli e le figlie della fame che la vita ha di se stessa.

Attraverso di voi giungono, ma non da voi. 

E benché vivano con voi, non vi appartengono.

Affidategli tutto il vostro amore ma non i vostri pensieri:

Essi hanno i loro pensieri.

Potete offrire rifugio ai loro corpi ma non alle loro anime:

Esse abitano la casa del domani, che non vi sarà concesso visitare neppure in sogno.

Potete tentare di essere simili a loro, ma non farli simili a voi:

La vita è una strada che sempre procede in avanti e mai si ferma sul passato.

Voi siete gli archi da cui i figli, come frecce vive, sono stati scoccati in avanti.



Kahlil Gibran




Napoli - Corte di Appello il genitore collocatario della prole non può arbitrariamente trasferire la residenza, ma deve considerare preventivamente l'eventuale lesione del diritto dell'altro genitore  (VERSIONE PDF)

 

(VERSIONE HTML)






“Se quello che i mortali desiderano, potesse avverarsi, per prima cosa vorrei il ritorno del padre”: è Telemaco, il figlio di Ulisse a parlare così, nell’Odissea. Egli è una delle prime figure che nelle grandi narrazioni dell’umanità testimonia dell’angoscia del figlio senza padre. 

Dopo di lui, ne vennero molti altri. Ed oggi sono legioni. 

In una mailing list di uomini, cui partecipo, é arrivato questo messaggio: “Non so cosa abbiate voi sul comodino da notte (a parte la radiosveglia e la lampada alogena a bassa tensione). Io ho delle foto incorniciate: una di mio figlio a 2 anni sul tappeto elastico al mare, una, piccola piccola, di me e mia moglie nell'87, felici. L'ultima cosa che ho sul comodino è la foto di mio padre a 23 anni, in piedi, giovane e bello, che suona la fisarmonica in Belgio, nel 52, in un bianco e nero splendido, anni 50, sembra quasi Camus (capelli imbrillantinati pettinati all'indietro), immagine dell'uomo che io non sarò mai. Ogni sera, allungando il braccio per spegnere la luce, incontro il suo sguardo sorridente, e ogni sera lo capisco un po' di più. Perciò, se anche vostro padre non c'è più tenete la sua foto sul comodino, (è bello pensare che vostro figlio farà lo stesso)". 

Questo messaggio parla di un sentimento diffuso: la nostalgia dello sguardo paterno. Di un padre che ti guardi, magari anche da lontano, ma che ti veda, ti sorrida, ogni tanto ti sgridi. Di un padre, anche, mitizzabile, come l’emigrato che suona la fisarmonica in Belgio, di un padre di cui si possa cogliere il gusto per la vita e la fatica, la gioia e il dolore. Di un padre più espressivo dell’impeccabile, politicamente corretto, ma anche rigido, poco emozionato e emozionante: “uomo dell’organizzazione", col quale si identifica l’uomo adulto occidentale dei nostri giorni. Ma soprattutto, c'è nostalgia di un padre più coraggioso di lui, del corporate man, dell'uomo di azienda. Più coraggioso negli affetti, ed in particolare, in quello verso i figli. 

Un padre, insomma che non abbia paura di fare il suo mestiere. 

Questo padre però, come vedremo nel corso di queste pagine, oggi è assente. Innanzitutto perché di solito non ha avuto, a sua volta, un padre che gli insegnasse ad essere tale. Inoltre perché, comunque, la società secolarizzata [1] del divorzio facile, e dell'aborto praticabile senza neppure interpellarlo, non gli lascia grandi spazi per esprimersi. Anzi, in genere, questo padre, già insicuro perché nessuno gli ha insegnato come si fa ad esserlo, viene caldamente pregato, dalla cultura sociale dominante, di tacere sui sentimenti, e sulle decisioni che contano per i figli. Parli pure di soldi, organizzi senz'altro un buon livello di vita per la famiglia, ma per il resto, per cortesia, taccia. 

Per tutte queste ragioni, ed altre che cercheremo di spiegare nel corso di questo libro, il padre è oggi emotivamente assente, spesso addirittura respinto in una grigia terra di nessuno, da cui non può più guardare, comunicare coi figli, né loro con lui . 

Quest’assenza, tuttavia, è inaccettabile. 

La figura del padre è, infatti, costitutiva della creazione, della vita, e del suo sviluppo. Senza una significativa presenza paterna l’organismo vitale tende ad indebolirsi, ed a perdere interesse alla stessa esistenza. Tutto l'umano assume una forma definita, ed acquista il suo dinamismo, nel segno del padre, che lo genera, così come acquista tranquillità e sicurezza affettiva nell’esperienza della madre positiva, che lo accoglie. Ecco perché oggi proviamo, tutti, più o meno consciamente, nostalgia di questa presenza. 

Queste pagine vogliono accompagnarla, questa nostalgia, fornendo nel corso del testo informazioni e ragioni sul suo perché. 
L'intenzione è di contribuire ad una speranza: che il padre ritorni.
 

 

 

Qui ventum seminabunt et turbinem metent


Citiamo l'agghiacciante vicenda del signor Gianni Furlanetto di Firenze, il cui figlio è stato sottratto e addirittura tenuto nascosto per settimane proprio con la collaborazione degli operatori del centro Artemisia, sulla base di presunte violenze subite dalla moglie (indimostrate) e delle relative presunte esigenze di protezione, senza però alcuna ordinanza in tal senso da parte delle autorità giudiziarie.
L'ideologia femminista dunque come una delle radici alla base di tanti provvedimenti assurdi e antidemocratici, che ci portano alla questione dei falsi abusi e della falsa violenza.[....]

Da
http://giustiziaintelligente.blogspot.com/2008/03/femminismo-e-lotta-allabuso.html

 

Madre condannata per "Omicidio Psicologico" ex compagno - Belgio 28/07/2008


 * * * * * 

http://www.antoniodipietro.com/2008/09/

Diciamo NO all’introduzione della discrezionalità dell’azione penale, perché la riteniamo un canale che apre pericolosamente la via ad arbìtri e favoritismi inaccettabili in uno Stato di diritto. Conosciamo la facile giustificazione in cui si rifugiano coloro che propugnano una tale soluzione: l’azione penale già oggi sarebbe rimessa sostanzialmente alla discrezionalità dei vari magistrati per via dei troppi processi che hanno in carico. A costoro rispondiamo: se il problema è l’insufficienza delle strutture giudiziarie e l’esiguità del personale giudiziario e paragiudiziario, allora le si aumentino ma non si rinunci a perseguire i criminali. Per intenderci, se le sale operatorie sono insufficienti non può né si deve dire: Lasciamo morire alcuni ammalati. Bisogna aumentare le sale operatorie ed i medici chirurghi. Così è e deve essere per la giustizia se vogliamo che ad essa facciano affidamento i cittadini. Altrimenti finiranno per farsi giustizia da sé.

 

"Una parte rilevante della magistratura calabrese non è affatto estranea al sistema criminale che gestisce affari di particolare rilevanza in Calabria" Lo ha detto Luigi De Magistris, giudice del Riesame di Napoli, nel corso di un intervista a Sky Tg24


CODICE DI PROCEDURA PENALE

LIBRO I - LIBRO II - LIBRO III 

PRELIMINARE - PARTE IV

LIBRO VI - LIBRO IX

LIBRO X E SS.

 

E' normale che esista la paura, in ogni uomo, l'importante è che sia accompagnata dal coraggio. 
Non bisogna lasciarsi sopraffare dalla paura, altrimenti diventa un ostacolo che impedisce di andare avanti.



...Sei un papà come me, quindi ti comprendo. Dicono che le stelle ci guardano, io so che sono gli occhi di bambini allontanati dai papà ingiustamente e sono lassù per guardarci quanto vogliono. Anche tuo figlio fa così. Ciao, a presto. Web/Ste


CASO SANNINO