L’UNIONE DELLE CAMERE PENALI
SCENDE IN CAMPO
CONTRO I FALSI ABUSI!
Una
perentoria delibera della Giunta contro le indagini sommarie e inquisitorie,
contro gli "abusologi", per il ritorno al
giusto processo
La battaglia informativa sul fenomeno dei falsi
abusi sui minori inizia a dare i primi sostanziosi frutti.
Ieri, 11 marzo 2009, la Giunta dell’Unione delle
Camere Penali Italiane, massimo organo istituzionale di rappresentanza degli
avvocati penalisti nazionali, ha emesso un’importante delibera riguardante
proprio i presunti casi di abuso o molestie sui minori.
Il documento, che è possibile leggere di seguito
nella versione integrale, punta il dito in modo netto e inequivocabile contro
la negazione del diritto al giusto processo nei confronti di indagati
e di imputati coinvolti in questo tipo di processi, contro le indagini
improvvisate (quando non inquisitorie), contro l’utilizzo sistematico di
tecniche di ascolto del minore di natura induttiva e suggestiva (e irrispettose
quindi di qualsiasi tecnica o protocollo scientifico di comprovata validità),
contro l’uso di consulenti psicologici di dubbia competenza e di dubbia
professionalità, scelti senza alcun criterio qualitativo, contro l’uso delle ideologie
(tipiche del CISMAI) che sacrificano nel loro nome il diritto alla difesa.
In questo quadro drammatico di sospensione del
diritto, dove le difese vengono poste
nell’impossibilità di poter svolgere appieno il loro ruolo costituzionale, la Giunta
rileva una sempre più preoccupante frequenza di casi di falso abuso,
inaccettabile e intollerabile in qualsiasi società civile. Un fenomeno verso il
quale, dice la Giunta, è necessario intervenire immediatamente tramite, ad
esempio, la videoregistrazione di tutte le audizioni di minori e il recepimento
alle linee guida espresse dalla Carta di Noto
Il documento, al quale seguiranno altre iniziative,
prende spunto da recenti sentenze della Corte di Cassazione e rappresenta una
chiara presa di posizione della Giunta conseguente all’esplosione del problema dopo i recenti fatti di cronaca riguardanti, in
particolare, i clamorosi casi di falsi abusi collettivi di Brescia e di Rignano Flaminio.
Il Centro di Documentazione Falsi Abusi sui Minori
esprime vivo apprezzamento e totale condivisione per questa fondamentale
delibera, destinata a mutare considerevolmente l’approccio metodologico forense
verso un tema delicato come l’ascolto del minore.
GIUNTA DELL’UNIONE DELLE CAMERE PENALI ITALIANE
Delibera dell’11 marzo 2009
La
Giunta dell’Unione delle Camere Penali Italiane
premesso
-che fatti di
cronaca anche recenti hanno concentrato l’attenzione della stampa, della
pubblica opinione e di studiosi del diritto su procedimenti penali che
concernono casi di abusi e molestie sessuali su minori e sulle correlative modalità di acquisizione della prova e di conduzione delle
indagini;
-che l’esperienza
giudiziaria, stigmatizzata in qualche caso anche dalla
Corte di Cassazione, ha dimostrato come la conduzione delle indagini in questi
processi sia frequentemente improntata ad improvvisazione o, peggio, a metodi
inquisitori che, se inaccettabili nell’ambito di tutti i procedimenti
giudiziari, sono ancor più gravi nei processi di questo genere nei quali, come
è noto (anche da indagini statistiche), intervengono con una certa frequenza
episodi di false accuse da parte dei minori;
-che queste ultime
–originarie od etero indotte- si manifestano tramite
condizionamenti o manipolazioni sulle dichiarazioni dei bambini;
condizionamenti spesso involontari, ma sempre estremamente gravi, da parte di
familiari, o psicologi inesperti o addirittura da parte degli inquirenti. Tali
situazioni determinano conseguenze spesso irreversibili poiché, come insegna la
comunità scientifica, una volta che il minore sia acquiescente a prospettazioni
etero indotte, è pronto a reiterare all’infinito la versione dei fatti
appresa ab externo;
-che tale situazione
si fonda spesso sia sulla non riconosciuta necessità di rispettare, specie
nella fase iniziale delle indagini, canoni scientifici, linee guida e
protocolli elaborati in sede nazionale e internazionale da qualificati
esponenti
-che, viceversa, la
predetta opzione ha determinato e determina
comportamenti investigativi
-che tali
situazioni richiedono che l’avvocatura penale assuma una pubblica posizione su
questi temi
Tanto premesso, la Giunta
dell’Unione delle Camere Penali
rileva
- i principi del
giusto processo (contraddittorio nella formazione della prova; necessità della
videoregistrazione integrale delle dichiarazioni del
minore fin dalle fasi iniziali dell’indagine; esclusione di prassi degenerative
del giudice nella direzione dell’esame e del controesame del minore) devono
essere rispettati in tutti i processi, quale che sia l’imputazione. Nei
processi per abuso su minori deve certamente tenersi conto della necessità di
non sottoporre il minore ad inutili traumi e sofferenze, ma è altrettanto
indispensabile – come ricordato dalla Carta
di Noto e dalla Convenzione internazionale sui diritti del Fanciullo- che
non sia pregiudicato il diritto dell’accusato ad un processo equo ed
imparziale;
-che la parte più
attenta e sensibile della giurisprudenza ha posto particolare attenzione a tali
situazioni, segnalando la necessità di fare capo a linee guida ed a protocolli
riconosciuti, anche
-che, pertanto,
-il
recepimento di protocolli metodologici quali la “Carta di Noto”;
-la
creazione di elenchi di psicologi che abbiano seguito appositi corsi di
specializzazione, a cui possa farsi riferimento in sede giudiziaria;
-l’intervento
su alcune disposizioni del codice di rito penale per assicurare i canoni del
giusto processo anche nei procedimenti penali
dispone
-di promuovere
quanto prima un convegno nazionale su questi temi e un’opportuna analisi delle
disposizioni di legge, in collaborazione con la Società di Psicologia Giuridica
(S.P.G) che da anni è
impegnata su questi temi;
-che il presente
documento sia trasmesso ai Presidenti delle Camere, ai Presidenti e componenti delle Commissioni Giustizia di Camera e Senato;
ai Responsabili giustizia dei partiti, alle camere penali territoriali, agli
Ordini degli Psicologi nazionale e locali, agli Ordini dei Medici nazionale e
locali.
Roma, 11 marzo 2009
La
Giunta dell’Unione delle Camere Penali Italiane
Il
Presidente Avv.
Prof. Oreste Dominioni |
Il
Segretario Avv.
Lodovica Giorgi |
[1] Cass. III pen., 18 settembre 2007 n.
37147/07 (conforme Cass. IV
pen., 29 settembre 2006 n. 3228/ 2006): “In
un procedimento di abuso sessuale...non può essere considerata sufficiente la
consulenza della psicologa incaricata dell’analisi delle dichiarazioni di minore
quando tale consulenza non rispetti quelli che notoriamente sono i criteri di
audizione dei minori abusati secondo la c.d. “Carta di Noto” ormai generalmente
adottata”; Cass. III pen.,
n. 852/2007: “In esito
Fonte: falsiabusi.it