Rossi Mario è un nome di fantasia che, nella realtà, si riferisce alla persona che racconta la propria storia, vittima di calunniose accuse. Per esplicita richiesta dell’interessato, che ha chiesto di mantenere l’anonimato, il nome reale non compare. Questo soprattutto nell’interesse dei figli, oggi a lui affidati. I dati anagrafici del protagonista della storia e autore della narrazione sono comunque disponibili per l’A.G. qualora ne sia fatta al sottoscritto (Gianni Furlanetto cell. 339 5734577) formale richiesta da parte della stessa A.G.. |
Vi racconto brevemente la mia storia. Sono il signor Rossi Mario ( il nome è di fantasia per la salvaguardia dei miei figli). Vivo a Firenze, dove ho convissuto con la mia compagna xxxx dal 1984. Nel 1990 nasce xxx nel 1996 nasce xxx Nel 1998 la madre intraprende una nuova relazione e il nostro rapporto si rompe. Successivamente
chiude questa relazione ed io e lei iniziamo una mediazione familiare
nell'intento di ricostruire l'iniziale nucleo. Anche con la mediazione familiare il nostro rapporto non ha uno sbocco. Nel gennaio del 2001 decido di chiudere questa relazione e mi rivolgo ad un legale, Avv.ssa Clotillde Giurleo, per regolarizzare la questione. La madre, si rivolge alla Associazione Artemisia di Firenze per la tutela della donna e dei minori, difesa dall'Avv.sse Wanna Del Buono e dall'Avv. Elisabetta Renieri .
Nella primavera del 2001 la mia ex compagna mi denuncia per violenze sessuali verso i minori. Ignaro di tutto, vengo sottoposto ad indagini : telefono sottocontrollo, intercettatori ambientali, etc... - Le relazioni sui presunti abusi sono state redatte dalle Dott.sse Claudia Bricci e Donata Bianchi dell'Associazione Artemisia di Firenze. - il 5 agosto 2001 vengo a sapere dalla mia ex convivente che sono stato denunciato di violenze sessuali verso i nostri figli. - Recandomi presso il T.M. leggo tutto l'incartamento, dalle indagini dei Servizi Sociali si legge: "...la madre riferisce i fatti relativi ai figli ed alla propria vita spesso in maniera confusa e disarticolata.. ciò potrebbe essere ascritto al particolare stato emotivo oppure ancora a difficoltà personali della donna.. pare abbia avuto un'infanzia molto difficile ". Dalla relazione dello psichiatra si legge "... i colloqui con la madre si sono sviluppati in racconti disarticolati, non di chiara interpretabilità, senza un preciso ordine e dove si intrecciano e si confondono episodi... La situazione esposta dalla madre dei minori appare molto grave, complicata anche da una certa " ambiguità" di amore-odio della donna nei confronti del compagno e delle sue difficoltà nel raccogliere con chiarezza i racconti del figlio, lasciandosi prendere dall'orrore e dall'ansia di proteggere i figli..."."... i figli evidenziano un rapporto difficile con la madre che talvolta verrebbe fatta oggetto di esplosioni di rabbia e di aggressività... nei colloqui non sono emersi riferimenti neppure indiretti agli episodi che preoccupano la madre..." "... la madre su consiglio del proprio legale di fiducia ( Avv. Wanna Del Buono ed Elisabetta Renieri) è stata indirizzata presso l'Associazione Artemisia, che ha sostenuto la donna in questo periodo difficile e nel suo percorso di difesa dei figli dagli abusi di cui sarebbero fatti oggetto... la donna ha sporto denuncia contro l'ex -convivente c/o l'Ufficio Minori della Questura di Firenze, ufficio cui l'Associazione Artemisia ha fatto pervenire una propria relazione..." - Il 2 agosto 2001 il T.M., dopo le indagini dei Servizi Sociali, emette il decreto nel quale si dice che il sottoscritto “ ...ha la piena patria potestà genitoriale e nessuna arma cautelare nei confronti del padre... “,. Le visite con i figli sono sempre al 50% come precedentemente stabilito in occasione della mediazione familiare. -
Mi allontana i figli a mia
insaputa portandoli via per più di un mese. - il 25 ottobre 2001, una settimana prima dell'udienza al T.M., la madre, fa un ulteriore denuncia di violenze sessuali nei miei confronti. - Il 7 novembre 2001 si ha la prima udienza, Giudice Dott.ssa Romagnoli, in T.M. per definire l'affidamento. La madre ed Il suo legale chiedono ulteriori indagini sui presunti abusi sessuali. - Interviene il Tribunale Penale. I figli mi vengono tolti: potevano restare con me solo due pomeriggi la settimana di 3 ore con un educatore in casa. - Il Tribunale Penale, P.M. Dott.ssa Angela Pizzi e GIP Dott. Rosario Lupo, predispone una CTU dando incarico al dott. Armando Ceccarelli. - Mi rivolgo agli Avvocati penalisti , Lucia Mininni e Paola Pasquinuzzi, oltre che al perito di parte Dott. Fulvio Carbone. - In data 12 aprile 2002 viene disposto Incidente Probatorio sui figli. - La CTU termina nel settembre 2002. Sia io che i ragazzi veniamo sottoposti a sedute con diversi psicologi. Ogni volta che i figli uscivano da queste sedute erano sconvolti e lo stesso educatore lo evidenziava. Mio figlio maggiore xxx ha una reazione di depressione accertata da operatori del Servizio Sanitario e dalla stessa scuola per il fatto di essere stato allontanato dal padre. - In data 24 settembre 2002 la CTU, termina dopo un'accurata istruttoria che ha prodotto una Perizia Tecnica molto articolata di oltre 100 pagine dove si legge: "...il quadro psicologico e comportamentale dei minori xxx quale emerso all'indagine clinica e psicometrica appare scarsamente compatibile con il quadro dei minori vittime di abuso sessuale...l'attendibilità delle osservazioni della madre è fortemente dubbia.. Il coinvolgimento della figura paterna in questo contesto è probabilmente frutto delle fantasie morbose della madre angosciata e perseguitata da un fantasma di sessualità deviata ( omosessualità, abuso) che è attivo incosciamente del suo intimo non essendo mai stato sottoposto ad elaborazione...". " ... è possibile, ed anzi probabile, che il suo vissuto della sessualità si sia mescolato, proiettivamente, alla sessualità dei propri figli, contaminando la sua osservazione ed introducendo distorsioni e travisamenti...l'attendibilità generale delle sue osservazioni appare alquanto limitata...". "...il rapporto affettuoso ed attento del padre verso i figli è stato interpretato come segno di rapporto incestuoso sulla base di un sentimento di rabbia unito alla proiezione di fantasie morbose..." - In data 15 ottobre 2002, udienza di discussione nel contraddittorio tra le parti sulla relazione della CTU. Il legale Avv. Renieri ed il perito, Dott. Ruocco della mia ex convivente affermano che uno dei minori: "... evidenzia una chiara confusione d'identità sessuale, che il perito CTU non prende in considerazione come segnale d'abuso... tra questi emerge anche l'omosessualità della vittima...". La CTU rispondeva: "...a quello che dice il collega, perchè il ragionamento del collega è questo: - xxx manifesta una confusione sessuale, dunque xxx è omosessuale. Poiché i bambini che hanno subito un abuso da maschio di solito sono omosessuali ergo allora ha subito un abuso... allora voglio dire so benissimo che l'omosessualità di un bambino è un indicatore d'abuso importante. Il fatto è che xxx non è omosessuale, cioè qui è la valutazione clinica.. - "....il bambino non è omosessuale tanto per cominciare ha dodici anni.... perchè l'omosessualità è una struttura d'identità che si può diagnosticare in età adulta non si può parlare ..." - "...i disegni su una presunta confusione dell'identità sessuale di xxx che non viene fuori da nessun tipo..."
-Nel dicembre 2002 il Pubblico Ministero archivia il caso - Nel gennaio 2003 opposizione della madre tramite i suoi legali. - Nel marzo 2003 Il Tribunale emette il decreto di inammissibilità all' opposizione il caso viene archiviato. Si legge: "... il quadro psicologico e comportamentale dei minori appare scarsamente compatibile con un subito abuso sessuale... l'archiviazione pertanto si impone... preme qui sottolineare come il voler pervicacemente ed artificiosamente tenere in vita un procedimento caratterizzato da un tale deserto probatorio connota di per se negativamente una vicenda ( non la sola, purtroppo, che occupa gli uffici giudiziari) in cui l'irresponsabilità di coniugi separati ( che strumentalizzano bambini in tenera età)...." - Nel luglio 2003 i figli non mi vengono ancora restituiti. Uno dei figli xxx ha una brutta crisi di pianto e di nervi; il giorno successivo ho iniziato la mia nuova battaglia: mi sono seduto compostamente, per una settimana, davanti alla porta del Presidente del T.M. chiedendo di avere un udienza. Viene allora convocata un udienza nella quale mi vengono restituiti i figli, affidataria sempre la madre. - Nell'agosto 2003 relazione dei Servizi Sociali da cui si legge: "... La madre presenta una personalità complessa e si relaziona in modo spesso confuso,alternando all'esposizione di fatti o episodi, ricordi del passato e rivendicazioni ...la sua vicenda familiare dei genitori è carica di sofferenza...i vicini di casa descrivono la signora come una donna " disarticolata", con ritmi caotici, incurante delle regole di rispetto reciproco e poco disponibile alla collaborazione: lasciava spesso i bambini affidati alle cure del vicinato, trascurando di rientrare agli orari stabiliti senza essere mai disponibile nel ricambiare la cortesia... il figlio ha un atteggiamento fortemente critico nei confronti della madre...a cui attribuisce la " colpa " di non poter trascorrere più tempo con il padre...L'Educatore professionale riferisce che , se quando i minori soggiornano presso il padre possono sperimentare un'atmosfera " familiare", restando presso la madre il clima appare di precarietà e di imprecisione, essendo la donna sempre presa da mille impegni che spesso si accavallano e la costringono a modificare continuamente i suoi programmi e quelli dei bambini senza che la stessa sembri rendersene effettivamente conto .."
- Chiedo l'affidamento dei Minori - Il T.M. , Dott.ssa Fiorillo. da incarico ad una CCTTUU Dott. Barletta e Dott. Niccheri: " Dicano i CCTTU, quale è la qualità della relazione intercorrente fra i minori xxx e xxx e ciascuno dei genitori". -Novembre 2004 inizia la CCTTUU fino a Giugno 2005 -
Giugno 2005 relazione CCTTUU si
legge : "...
xxx avverte una relazione conflittuale con la figura materna, questa non
appare riferibile alla separazione...quanto alla necessità di vivere
con il padre, avvertito più rispondente ai suoi bisogni di crescita.
Questo non esclude il mantenimento dei rapporti con la madre, del quale
avverte il padre garante...." "...xxx
manifesta un disagio con la figura materna, avvertita come poco
attenta ai suoi bisogni di rapporto. Richiede la vicinanza materna,
tuttavia avverte il padre come maggiormente rassicurante per i suoi
bisogni di crescita...." "... nel corso delle sedute, la madre è apparsa soprattutto impegnata nella lotta contro il padre dei suoi figli, piuttosto che nella difesa del suo ruolo di madre affidataria... non ha mai messo in dubbio la " validità" del suo agire, attribuendo certi suoi fallimenti ad una cattiva invadenza del padre...essa è più capace di esprimersi in una situazione di lotta, che non all'interno di una relazione affettiva... come sta avvenendo ora con i figli.. usa per questo la lotta, il conflitto,... ignorando che da tutto ciò è derivato un grave danno per i figli,...così come non è in grado di valutare il danno che a loro è derivato in conseguenza della sua denuncia contro il padre... per una buona funzione genitoriale.. la madre dovrebbe , però impegnarsi in un serio percorso psicoterapeutico individuale..." "... Per quanto appena detto riteniamo che sia giusto proporre l'affidamento esclusivo al padre dei due minori..." - 15 ottobre decreto T.M. Dott. Fiorillo "... affidamento dei minori xxx e xxx al padre..." - La madre tramite i suoi legali si appella . - 28 settembre 2005 la Corte d'Appello conferma l'affidamento al padre.
la madre si è rivolta all’ Associazione Artemisia per la tutela dei minori e della donna contro le violenze. Chiedo come sia possibile che: una
associazione con finalità
così alte , nobili, giuste
si sia resa protagonista e sostenitrici di false accuse nei miei
confronti. Sappiamo infatti che esiste davvero, in certi casi, la violenza verso le donne e verso i bambini. ADESSO MI CHIEDO: NON POSSO FARE NULLA IN MODO CHE ALTRI PADRI O MADRI NON VENGONO A TROVARSI NELLO STESSA SITUAZIONE - ASSURDA E VESSATORIA - COME QUELLA VISSUTA SULLA MIA PELLE E, SOPRATTUTTO, SULLA PELLE DEI MIEI FIGLI? NON POSSO E NON POSSIAMO RESTARE IN SILENZIO! Lettera firmata.
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