>>> RISCHIO
SOTTRAZIONE INTERNAZIONALE MINORE - DIFFIDA <<< |
>>>> ---- Assolto dopo 6 anni, condanna morale per centro antiviolenza Artemisia ---- <<<<<
ATTENZIONE!
QUI SI PARLA DI DELITTI COMMESSI
SULLA PELLE DI UN BAMBINO DI 2 ANNI
AL QUALE ASSOCIAZIONI DI VECCHIE FEMMINISTE E ISTITUZIONI
COMPIACENTI (MA
NESSUN GIUDICE!) HANNO TOLTO IL PADRE, LA
CASA, I GIOCHI, LA FAMIGLIA, CALPESTANDO OGNI SUO PIU' ELEMENTARE DIRITTO
INTERNAZIONALMENTE RICONOSCIUTOGLI E COSTRINGENDOLO
A VIVERE DAL 4 SETTEMBRE 2006 ALL'INTERNO
DI 2 DIVERSI CENTRI ANTIVIOLENZA, TENUTO NASCOSTO, COME
UN PERSEGUITATO. SI PARLA DI MIO
FIGLIO CHE LA MADRE, GIAPPONESE E SICURAMENTE DISORIENTATA DALLO SCIBILE
ABERRANTE ABILMENTE PROPOSTOGLI, HA PORTATO CON SE' CONSEGNANDOSI E
CONSEGNANDOLO NELLE MANI DEI "CARNEFICI". NESSUNO AVEVA IL POTERE DI
FARE QUELLO CHE E' STATO FATTO. SI TRATTA
DI UN CASO TUTT'ALTRO CHE ISOLATO E CHE RIENTRA - QUALE ESEMPIO CONCRETO E
TANGIBILE - NEL CRESCENTE E ALLARMANTE ATTACCO ALLA FAMIGLIA E ALLA FIGURA
PATERNA IN ATTO NELLA NOSTRA SOCIETA'.
LE ASSOCIAZIONI COINVOLTE:
ASSOCIAZIONE ARTEMISIA - FIRENZE
ASSOCIAZIONE DIFFERENZA DONNA - ROMA
LINK AI SITI WEB
DELLE ASSOCIAZIONI:
ARTEMISIA
PUBBLICAMENTE
INVITO E DIFFIDO COLORO CHE SONO COINVOLTI NELLE IPOTESI DI REATO DI SOTTRAZIONE E/O SEQUESTRO
DI PERSONA - IN PRIMIS LE ASSOCIAZIONI ARTEMISIA DI FIRENZE E L'ASSOCIAZIONE
DIFFERENZA DONNA DI ROMA - AD ADOPRARSI AFFINCHE' QUANTO FINO AD ORA ACCADUTO NON POSSA IN ALCUN
MODO AGGRAVARSI. I RESPONSABILI E I COMPLICI DI UNA EVENTUALE SOTTRAZIONE
INTERNAZIONALE DI MINORE SARANNO PERSEGUITI PENALMENTE E CIVILMENTE.
MIA MOGLIE E MIO FIGLIO DI 22 MESI SCOMPARVERO IMPROVVISAMENTE IL 4 SETTEMBRE 2006
Come si evince dalle relazioni della Questura di Firenze
L'ASSOCIAZIONE
ARTEMISIA DI FIRENZE E L'ASSOCIAZIONE DIFFERENZA DONNA DI ROMA,
INSIEME A MIA MOGLIE, TENGONO SEQUESTRATO MIO FIGLIO
In una relazione della Questura si legge che a seguito di un colloquio con personale dell'Associazione svoltosi con mia moglie in data 01/09/2006, in quell'occasione fu decisa [DA PERSONALE DELL'ASSOCIAZIONE!, NON DALL'AUTORITA' GIUDIZIARIA] la data (04/09/2006) in cui mia moglie avrebbe dovuto allontanarsi da casa con mio figlio per essere accolta all'interno dell'Associazione. Nonostante il grave pregiudizio per il minore, rilevato successivamente e in tutta evidenza dal Tribunale dei Minorenni di Firenze, l'Associazione che si proclama come organizzazione a tutela dei minori, mai mi ha mai fatto sapere niente né si è mai adoprata - pur facendo parte questo compito della Sua missione a tutela dell'integrità psico-affettiva dei minori - affinché mio figlio non subisse il trauma dello sradicamento dalla sua residenza affettiva e della interruzione improvvisa del suo rapporto con il padre.
In una successiva relazione della Questura di Firenze datata 30/10/2006 si legge che mio figlio e mia moglie, "DIETRO INTERVENTO DELL'ASSOCIAZIONE ARTEMISIA DI FIRENZE" - sono stati trasferiti in una struttura protetta il cui indirizzo è noto solo all'Associazione stessa. (Da altri documenti si evince che la struttura ad indirizzo segreto è costituita da una sede della Associazione Differenza Donna di Roma)
L'intento oggettivamente
rilevante di allontanare mio figlio di 22 mesi dal padre e dalla casa familiare,
operato prima frantumando la famiglia e allestendo una denuncia per asseriti
maltrattamenti familiari contro il sottoscritto presentata a distanza di 8
giorni dalla scomparsa (11/09/2006) e sottoscritta, oltre che da mia moglie,
anche da un'operatrice dell'Associazione Artemisia, è stato poi perseguito (contro ogni limite umanamente immaginabile) arrivando, nei giorni immediatamente
successivi all'ordinanza del Tribunale dei Minorenni di Firenze (Ordinanza che
imponeva d'autorità ai Servizi Sociali della zona 2 di Firenze l'organizzazione
di incontri settimanali [protetti] del minore con il padre [vedi
ordinanaza] ) - a trasferire in Lazio, presso una struttura protetta
dell'Associazione Differenza Donna di Roma, sia mio figlio che mia moglie.
Ben consapevole che gli incontri con il padre avrebbero dovuto svolgersi
ovviamente a Firenze, l'Associazione Artemisia non ha tenuto in nessun conto il
fatto che mio figlio per incontrarmi avrebbe dovuto percorrere un tragitto
ENORME (un'ora di macchina - dalla casa protetta fino alla Stazione Roma Termini
- circa 2ore di treno - da Roma a Firenze - una ventina di minuti di Taxi -
dalla Stazione di Firenze Santa Maria Novella all'Istituto Gould in via dei
Serragli a Firenze - il tutto da ripetersi per il ritorno da Firenze a Roma più
gli inevitabili e altrettanto defatiganti tempi di attesa).
TUTTO QUESTO - DOBBIAMO PENSARE - NELL'INTERESSE SUPERIORE DEL MINURE K. FURLANETTO - DATO CHE LA RESPONSABILE DELL'ASSOCIAZIONE ARTEMISIA - LA SIG.RA NICOLETTA LIVI BACCI - HA RITENUTO - DALL'ALTO DELLA SUA AUTORITA' - CHE QUESTO DOVESSE ESSERE "IL BENE" PER MIO FIGLIO E PER MIA MOGLIE.
IL TUTTO INVOCANDO UNO STATO DI PERICOLO PER MIA MOGLIE CONTRO LA QUALE - IN VERITA' - NON HO NEMMENO GRANDI RAGIONI DI RISENTIMENTO GIACCHE' SONO CONVINTO CHE LA STESSA ASSOCIAZIONE ABBIA AD ARTE FATTO VOLUTO TRAVISARE UN DISAGIO DI TIPO PSICHICO CON L'ESISTENZA DI PRESUNTE E GRAVI VIOLENZE
La
Signora Nicoletta Livi Bacci non si rende evidentemente conto che alla luce di
quanto sopra - qualora il sottoscritto fosse stato e fosse realmente una persona
violenta [lo escluderei a priori, ma lascerò che a deciderlo siano le Autorità
a ciò preposte) l'unica persona ad aver realmente bisogno di protezione sarebbe
proprio la responsabile della Associazione Artemisia, insieme alle operatrici
che - d'accordo con mia moglie - in data 01/09/2006 decisero
l'allontanamento di mio figlio e mia moglie stessa dalla casa familiare per il
giorno 04/09/2006, innescando tutto ciò che a quel primo abuso è poi seguito.
L'Autorita' Giudiziaria, che era la sola a poter eventualmente disporre un
provvedimento in tal senso efficace - ho buone ragioni per pensare che non fosse
neppure stata informata dato che in data 09/09/2006 (su precedente denuncia del
sottoscritto) aveva attivato una procedura di urgenza volta al rintraccio di
madre e figlio anche con l'ausilio di intercettazioni telefoniche sulle utenze
da me indicate.
Poiché non sono una persona violenta - lo afferma chiunque mi conosca e le testimonianze sono agli atti - ho fatto quanto era in mio dovere e potere fare: ho riassunto e denunciato quanto sopra esposto alla Procura della Repubblica, chiedendo al contempo che i responsabili dei fatti (commessi contro di me ma soprattutto contro l'interesse superiore di mio figlio) fossero perseguiti in base a quanto previsto dalla legge.
Le recenti relazioni dei Servizi Sociali - utili in questa prima fase per ravvisare i segnali di eventuali violenze del padre sul figlio o del padre sulla madre alla presenza del minore (violenza assistita) paventate nella denuncia presentata da mia moglie (è giapponese e non sono sicuro che ella abbia compreso tutto quanto dichiarato!) hanno dato esito negativo: il bambino ha un buon rapporto col padre, giustamente affettuoso. Non ha alcuna paura del padre al quale, durante le due ore settimanali di incontro, si rivolge per ogni sua necessità.
In questo quadro l'unica violenza accertata risulterebbe pertanto quella che l'Associazione Artemisia di Firenze e l'Associazione Differenza Donna di Roma hanno imposto e stanno imponendo a mio figlio avendolo senza ragione e improvvisamente privato della sua casa, dei suoi giochi, di suo padre, dei nonni, dei cuginetti - D. di 1 anno e T. di 6 anni, della zia.... costringendolo altresì ad una vita da "perseguitato" e sottoponendolo ad un viaggio settimanale particolarmente pesante [quello necessario per non disobbedire all'unico dispositivo giudiziario esistente che impone gli incontri settimanali col padre]. Tutto questo pur di non desistere dal proprio intento criminoso e diabolico di spezzare la famiglia esistente prima del 04/09/2006 e sottrarre, sequestrandolo, il minore.
CHE DIO ABBIA PIETA' DI LORO!